Un nuovo sguardo alla riduzione del danno da tabacco: il caso delle sigarette elettroniche (Pt. 2)
Traduzione della pubblicazione presente al seguente indirizzo: Traduzione di Aurelia Bracciforti |
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Introduzione
Fumare tabacco è una pandemia globale, che si stima colpire 1.2 miliardi di persone, e pone davanti a consistenti oneri e costi sanitari. Con quasi 6 milioni di morti annuali, fumare è la più importante ed evitabile causa di morte prematura al mondo, principalmente per tumore ai polmoni, per malattia coronarica, per malattia polmonare ostruttiva cronica e ictus.
Come ha anche sottolineato la convenzione quadro sul controllo del tabacco (FCTC) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la chiave per ridurre il peso del tabacco sulla salute a medio termine è quello di incoraggiare l’astinenza tra i fumatori.
Sfortunatamente il tabagismo è una dipendenza molto difficile da sradicare, anche per coloro che hanno un forte desiderio di smettere. E’ stato dimostrato che circa l’80% dei fumatori che ha provato a smettere da solo è ricaduto nel vizio nel primo mese di astinenza, e solo il 5% circa consegue un risultato di lungo termine. Inoltre, i medicinali disponibili per smettere di fumare come le terapie sostitutive della nicotina, gli antidepressivi come il bupropione e il parziale agonista del recettore dell’acetilcolina α4β2 della nicotina, la vareniclina, nella migliore delle ipotesi raddoppia o triplica il tasso di disassuefazione in circostanze ideali di un ambiente sperimentale, ma ha avuto scarsa presa ed efficacia inferiore su vasta scala.
Inoltre, la vareniclina e il bupropione sono sempre più sotto controllo a causa di segnalazioni di gravi effetti collaterali che includono il cambiamento di comportamento, depressione, pensieri autolesivi, e comportamento suicida.
Il Tobacco Advisory Group del the Royal College of Physicians (associazione dei Medici britannici) riconosce che lo sviluppo della dipendenza include modifiche delle abitudini con cambiamenti della struttura e delle funzioni del cervello che compromettono la capacità di raggiungere e mantenere l’astinenza. Il Tobacco Advisory Group of the Royal College of Physicians nota che alcuni di questi cambiamenti sono irreversibili.
Infine, anche le politiche di controllo del tabagismo – in particolare quando non integrate e ben supportate da adeguati finanziamenti – non sono efficaci. Conseguentemente, molti fumatori continueranno a fumare in quanto hanno solo l’opzione di fumare, o di smettere completamente con la nicotina, e molti non lo fanno.
Tenendo presente che la nicotina in sé non comporta molti rischi quando separata dall’inalazione di fumo, è importante considerare che è disponibile anche una terza opzione per i fumatori; la riduzione delle malattie da fumo attraverso l’assunzione di nicotina in una forma meno rischiosa.
La riduzione del danno da tabacco (di seguito THR), la sostituzione con un prodotto nicotinico a basso rischio, è probabile offrano enormi benefici per la salute pubblica, cambiando fondamentalmente le previsioni di un miliardo di morti da fumo in questo secolo.
Vai al prossimo capitolo: Valore della riduzione del danno come strategia di controllo del tabacco
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